Comunicazione grafica inclusiva e accessibile

Creare la costruzione di un brand è fonte di grande gioia e stordimento. Come se fossi su un palco ad impersonare altri, anche io mentre lavoro e progetto il vostro logo o il vostro sito devo uscire dal mio vissuto per andare a proiettare una storia che non è la mia. Credo siano tempi maturi per fare sempre più attenzione a ciò che comunichiamo e a come lo facciamo per questo voglio parlare di comunicazione grafica inclusiva e di una grafica accessibile che vuol dire per tutti.

Una della parte più importante della comunicazione è intangibile, arriva dal non verbale, dai colori, dalle emozioni che suscita una certa immagine rispetto ad un’altra; è quella cosa che non si può spiegare e che spesso fa parte di messaggi impliciti che ci accomunano.

Usiamo la voce, le parole, i social, le foto, i colori per comunicare il nostro modo di essere al mondo. Lo facciamo come persone spesso senza chiederci come lo stiamo facendo e se lo facciamo bene, lo facciamo come aziende cercando il nostro target e analizzando ogni minimo dettaglio. Ma cos’è il target e soprattutto siamo sicuri di analizzarlo bene e di non tagliare fuori qualcuno?

Lo sforzo richiesto è come quello che fai quando impari a gestire il tuo blog su WordPress la prima volta o quando facendo il primo Real devi imparare a tagliare un video. Cosa ti spinge a imparare cose nuove? Ti sento che pensi che sia perché devi vendere di più e ottimizzare il prezzi, ovvio! Ma chi sta dall’altra parte dello schermo cosa capisce? 

Il tuo brand rappresenta in foto persone con diverse corporature, colore della pelle, etnia, orientamento sessuale? 

Ciò significa per esempio che puoi pensare di coinvolgere i tuoi dipendenti per gli shooting, di non ritoccare le rughe in una foto, né di spostare dietro la persona più grassa o di lato quella in sedia a rotelle. Cioè fai un minimo sforzo per rendere la tua comunicazione il più varia possibile e normalizzare la diversità fisica, economica, sociale e culturale. 

Alcuni suggerimenti per una comunicazione grafica inclusiva e accessibile nella grafica

  • Preferisci dei font leggibili, ne esistono alcuni indicati per la dislessia, ma in generale non usare online un font più piccolo di 14pt e in un foglio A4 più piccolo di 12pt per i contenuti più lunghi. Questo sia per chi è miope che per chi è dislessico.
  • Mantieni le distanze tra le lettere, le parole e le righe di testo. Non forzare storture per comprimere il testo perché “non ci sta”, usa le forbici e togli una parola.
  • Usa un alto contrasto tra testi e lo sfondo, cioè non scrivere in rosso su uno sfondo blu scuro o in giallo su uno sfondo beige
  • Scegli una carta che evidenzi maggiormente il testo e abbia uno spessore corretto (per evitare trasparenze fastidiose)
  • Non limitarti a colori stereotipati come il rosa o il rosso per le donne e il blu o il verde per gli uomini
  • Pensare agli spazi e mentre progetti allestimenti per il tuo negozio o esposizione, ricordarti di posizionare i cartelli in modo da non ostruire il passaggio ad una carrozzina, che siano leggibili anche da chi è seduto o più lontano perché per forza di cose chi usa la sedia a rotelle non può avvicinarsi al muro come chi sta in piedi
  • Valorizza le differenze nelle illustrazioni, nelle icone, nelle fotografie.

Un esempio che ho trovo davvero completo è il progetto di @brocchisuiblocchi che predicano bene e razzolano benissimo. Hanno appena lanciato il loro nuovo sito e una maglietta che oltre ad essere “ridisegnata secondo la nuova identità grafica. Rossa perché viene bene in foto. Prodotta nel rispetto dell’ambiente e delle persone. A produzione lenta.” è stata illustrata (come l’immagine in homepage del loro sito) cercando di mantenere il più possibile il soggetto inclusivo.

Alcuni suggerimenti per una comunicazione grafica inclusiva e accessibile sui social

  • Inserisci i sottotitoli automatici o i testi sotto i video 
  • Utilizza font leggibili e soprattutto usa bene le dimensioni dei testi per essere leggibili senza problemi con un buon contrasto tra sfondo e parole
  • Nel post descrivi a parole l’immagine, se volete comunicare anche con persone ipovedenti o cieche 
  • Varia le emoji, se le utilizzi

Di inclusività e accessibilità se ne sta parlando spesso online e consiglio di seguire i profili di: @pepitosaincarrozza, @colory.it, @belledifaccia, @sofia_righetti, @mehths e @the.undeaf

Alcuni suggerimenti per una comunicazione grafica inclusiva e accessibile sul nostro sito web

  • Integra i sottotitoli nei video, se usi YouTube preoccupati di capire se quelli automatici funzionano bene per il tuo scopo
  • Carica immagini nel tuo sito con un testo descrittivo della foto nella sezione ALT “alternativo” che viene letta dai lettori digitali per le persone cieche, ipovedenti. 
  • Imposta le dimensioni dei testi per renderli leggibili (in linea teorica >18px)
  • Progetta un sito responsive, cioè con i contenuti fluidi che si adattano a tutti i dispositivi 
  • Carica immagini leggere, per un sito più veloce e fruibile
  • Evidenzia link e pulsanti in modo che siano ben visibili 

L’utilizzo dello “schwa” o dell’ asterisco è inclusivo ma non accessibile.

Per i facilitatori audio o i dispositivi di traduzione automatici. Per questo va detto che se sul vostro sito parlate ad un pubblico molto vasto è da tenere presente. 

Sicuramente avrò sbagliato qualcosa

Mi scuso con te se ho scelto una parola sbagliata, l’intenzione è davvero quella di migliorare e continuare ad informarmi. Se vuoi aggiungere qualcosa, rimproverarmi qualche errore, discutere sull’accessibilità e l’inclusività delle tue grafiche scrivimi una mail.

La vita che ho attraversato fin qui mi ha portata a farci caso. Ad incazzarmi se vedo qualcuno parcheggiare nel posto dei disabili senza cartellino, ad incazzarmi per le pari opportunità, ad imbarazzarmi quando ho fermato per chiedere indicazioni ad una persona sorda e non sapevo come chiederle scusa, a diventare pazza per cercare un app dal design efficace per far parlare chi è senza una voce. 

Sono le esperienze che costruiscono la biblioteca del nostro sentire, la nostra attenzione è limitata da paraocchi costruiti da stereotipi e cultura patriarcale eteronormativa abilista, ma non è una scusa buona per non provare ad essere migliori.

“Noi, loro e gli altri
Noi vogliamo quello che hanno gli altri
Gli altri vogliono quello che abbiamo noi
Ma noi chi?
Io so solo che volevo essere uno di loro
Per non essere come tutti gli altri
Ma nella vita m’è successo di essere sia noi, che loro, che gli altri

Noi siamo qui a fare quello che ci piace
Loro sono là fuori che criticano
E tutti gli altri sono intorno
Che tirano avanti
Potessi scegliere? Scelgo centomilavolte noi
Ma è un attimo che ti ritrovi in mezzo a loro
O che finisci male
Come tutti gli altri

Noi, Loro, Gli Altri – Marracash

Bibliografia e risorse per approfondire

Questioni di un certo genere
La rivista di carta del Post realizzata in collaborazione con Iperborea

newsletter segnature di saralarossi

La newsletter che invio a fine mese con le novità del blog, tools e idee per curare al meglio la tua comunicazione visiva.

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