Scegliere il carattere tipografico

Lo so, differenziarsi non è facile. Tutti ci proviamo, ma restando connessi la maggior parte del tempo ci influenziamo a vicenda e spesso quello che a noi sembra un idea fuori dal comune è una ricostruzione inconscia di qualcosa già visto. 

Partiamo dalle basi: abbiamo appena deciso chi siamo, cosa vogliamo comunicare a chi vogliamo dire quelle cose per cui è arrivato il momento di mettere su carta un idea per un offerta, una promozione o una carta dei servizi.  

Se ti stai facendo una grafica con Canva troverai dei modelli già strutturati, ma scegliere di utilizzare un carattere per la comunicazione equivale a decidere come vestirsi per andare al lavoro, quindi fallo bene!
A seconda della circostanza indosso camicia e pantalone per sentirmi professionale oppure sopra la t-shirt un accessorio che faccia capire che faccio attenzione ai dettagli, oso con il rossetto se voglio spaccare, non mi trucco se invece voglio rimanere fedele a me. Scelte, che facciamo tutti quando la mattina dobbiamo vestirci, a volte ci pensiamo di più altre meno, dipende dalle occasioni. 

La classificazione dei caratteri

Sans Serif

Questi caratteri sono i cosiddetti “lineari”, “senza grazie” o bastoni. Vengono utilizzati principalmente per testi di siti web o app, sono utilizzati per i segnali stradali, le infografiche, locandine e manifesti. Possiamo definirli lineari, semplici, tecnici, chiari, ma sono i caratteri più inclusivi perché non si sbilanciano.  I più nominati: Verdana, Arial, Helvetica, Futura; su Canva trovi: Quicksand, Raleway, Oswald. 

Serif

Sono i caratteri utilizzati nei libri di testo, hanno le grazie e spesso sono impiegati nei contratti, per una lettera, nei contesti dove si esige un certo rigore e classicità. 
Possiamo definirli graziati, eleganti, seri, maturi. I più nominati: Garamond, Times New Roman, Bodoni, Didot; su Canva trovi: Source Serif Pro, Cormorant Garamond. 

Script o Handwritting

Lo dice la parola stessa, sono quelli che più assomigliano alla calligrafia e la scrittura a mano. Possiamo definirli più giocosi, vivaci, emotivi. A seconda della scelta del corsivo possiamo dichiarare il nostro grado di informalità o originalità. I più nominati: Comic Sans, Kristen, Lucida, TrashHand; su Canva trovi Playlist Script, Great Vibes.   

Allena il tuo occhio grafico

Osservare “quello che fanno gli altri” è un modo per allenare il muscolo della vista e la propria sensibilità.

Io scatto delle foto o faccio una quantità indefinita di screenshot e mi prendo 2 minuti per chiedermi cosa mi piace di quella grafica lì, perché funziona oppure no, in che modo l’ho trovata efficace.

Per analizzare non basta chiedersi “ma questa roba mi piace?” e rispondersi sì o no e copiarla spudoratamente. Acquisire un metodo per diventare critici, migliora i nostri progetti e ci permette di essere più veloci. Quindi se vuoi fare delle prove, parti da qualcosa che ti piace e ripeti a voce alta cosa vedi descrivendo dimensioni, caratteri e colori. 

Le copertine dei “Podcast migliori” su Spotify ci aiutano a fare esercizio. Riesci a individuare tra quello che vedi sotto, quale tipologia di font viene utilizzato maggiormente? 

Spero tu abbia indovinato!

Abbiamo un netto vantaggio per i font lineari. Su queste 18 copertine ne troviamo 13 con font Sans Serif, 4 con caratteri Script e 1 Stencil, riesci ad indovinare qual è? 

Un font Stencil è un font che ha un gusto industriale e ricorda anche un retaggio militare, underground. Sono famiglie con caratteri (molto spesso solamente in maiuscolo) con interruzioni delle aste. Proprio come il nome ricorda, vengono creati partendo da uno stampo con le lettere in negativo, le quali poi tramite aerosol o più comunemente con una bomboletta spray vengono catturate su un muro o una cassa di legno in un passaggio molto veloce.  

Posso utilizzare il font del mio sito per la mia locandina? 

Per creare delle grafiche commerciali, è importante avere una licenza di utilizzo che viene rilasciata al momento dell’acquisto. Affidandovi ad un professionista, va fatta particolare attenzione allo scambio di file. L’argomento è lungo e complesso ma in linea generale è buona norma consegnare al cliente un file definitivo – l’esecutivo – senza passare erroneamente anche file di caratteri senza licenza.

Se invece avete bisogno del font utilizzarlo sulla carta intestata per poterlo inserire in altri documenti, potete chiedere al designer che vi dirà dove acquistare la vostra licenza di utilizzo.

Le licenze sono divise in base al canale: Desktop, Web o App. Se avessi un font che utilizzi per tutte e tre questi canali dovresti avere le rispettive licenze.

La libreria Google Font ha una licenza open source che permette di utilizzare il carattere ovunque. Più comunemente vi troverete di fronte a scelte come “free for personal use” oppure “commercial use”. Oltre alla licenza, molte volte la versione free rispetto alla commerciale ha solo una variante o meno caratteri come accenti o simboli, per questo è necessario valutare bene cosa state comprando.

Pensa come e dove utilizzerai il carattere:

  • per un titolo di un evento che fate una volta all’anno? una volta che verificate che i caratteri che vi servono ci siano, andate tranquilli
  • per tutta la vostra comunicazione aziendale da qui ai prossimi 3 anni? attenzione a varianti (bold, corsivo, regular, etc), alle maiuscole e minuscole, ai numeri o gli accenti, ai caratteri particolari di una lingua che potresti dover utilizzare tipo ä, ö, ü e ß), o altri glifi sempre comodi: @, <, €, *, ə.

Incidiamo caratteri per essere letti e compresi

Oltre a decidere che carattere è più idoneo per parlare al tuo target, è necessario distribuire al meglio le parole per avere un risultato bilanciato e chiaro, che possa offrire al vostro target informazioni chiare e leggibili*.

Ecco alcuni possibili disastri e la loro risoluzione:

  • Al 100% è importante confrontarsi con il tipografo per non rischiare errori. Se stampi online puoi chiedere una prova di stampa oppure di verificare da un professionista il file.
  • Titolo e il testo sono della stessa famiglia di font?
    Per dare la giusta gerarchia alle informazioni vanno distinti: puoi utilizzare due caratteri diversi (se il testo è lineare il titolo graziato o viceversa) oppure scegliere di scrivere il titolo in MAIUSCOLO o di utilizzare una variante tipo il bold come in questo articolo.
  • Ci sono spazi strani tra delle parole? controlla la giustificazione, se il blocco del testo è giustificato forse manca l’impostazione di sillabazione
  • Fai una prova di stampa a dimensioni reali e verifica che i caratteri misurino più di 8 pt perché con la stampa potrebbero leggersi male. Utilizza un maggior contrasto tra testo e il suo sfondo; se per esempio le scritte sono bianche su sfondo blu, le aste o le grazie delle lettere rischiano di essere mangiucchiate.

*Non è una regola incisa nella pietra. Per questo ci sono alcuni design che osano di più e vogliono proprio essere visti perché “difficili” da interpretare.

Risorse

Ho raggruppato alcuni siti interessanti dove trovare ispirazione o nuovi caratteri tipografici:

  • creativemarket.com/fonts è un negozio online per acquistare caratteri e altri media. Si può vedere come e dove vengono applicati. I prezzi sono accessibili e usano una ricerca con tag molto intuitiva.
  • Se vuoi scoprire che carattere è stato utilizzato su un’immagine puoi provare a caricarla nel browser di myfonts.com/WhatTheFont/. Dovrai digitare a mano le lettere che compongono la frase ed il sistema ti offrirà alcuni suggerimenti. Magari non saranno esattamente gli stessi, ma se vuoi ottenere lo stesso stile potrai avvicinarti di molto.
  • Un documentario molto bello da vedere è Helvetica di Gary Hustwit
Se questa risorsa ti è stata utile condividi il post e taggami, potremo chiacchierare di font davanti ad un caffè!

La foto di copertina è by Tanzim Akash on Unsplash.

newsletter segnature di saralarossi

La newsletter che invio a fine mese con le novità del blog, tools e idee per curare al meglio la tua comunicazione visiva.

Pin It on Pinterest

Skip to content